MadonieLive 12 febbraio 2025
I Treni armati della Regia Marina furono istituiti nel 1915 al fine di contrastare gli attacchi aeronavali a sorpresa della k.u.k. Kriegsmarine, e k.u.k. Luftfahrtruppen, rispettivamente, marina e aviazione austro-ungarica. Nel corso della Grande Guerra, si realizzarono complessivamente dodici treni armati.
I treni, contraddistinti dalla sigla (T.A.) e contrassegnati da numeri romani, vennero equipaggiati con pezzi di artiglieria da 76 mm per la difesa contraerea, e pezzi da 120 o 152 mm per il tiro antinave. Tuttavia, durante il conflitto si aggiunse anche un T.A. essenzialmente per il tiro contraereo. Alla data del 20 settembre 1918, sino al termine della guerra (1), il Treno numero IV, classificabile di primo tipo, fu dotato di 4 cannoni da 120/40 e 2 antiaerei da 76/40. Il T.A. IV, con sede ad Ancona, fu impiegato per la difesa della città marchigiana; ebbe la sua residenza a Porto San Giorgio, e fu utilizzato (da come si evince dalla cartolina ricordo) per le operazioni militari nella tratta: Porto San Giorgio - Fermo - Recanati; Porto Potenza Picena - Porto Civitanova - Porto San Elpidio; Pedaso - Cupramarittima - Grottammare. Ogni convoglio si componeva di due treni: uno operativo, dotato di due locomotive “Gr. 290” FS, o “Gr. 875” FS, posizionate una in testa e l’altra coda; e l’altro logistico, provvisto di una sola locomotiva. Il personale ai pezzi era costituito da marinai, mentre, gli addetti alla manovra, da personale militarizzato delle FF.SS. Il comando della colonna venne assegnato a un capitano di corvetta, oppure a un tenente di vascello.
Abbiamo chiesto allo
storico navale Virginio Trucco (2)
di descriverci il recto della bellissima cartolina ricordo (viaggiata) per la
consegna della Bandiera di combattimento al IV Treno Armato. Il documento è
sicuramente una fonte accreditata per lo studio dei treni armati italiani della
Prima Guerra Mondiale.
«Il Treno Armato numero IV era un treno composto da 4 cannoni da 120 mm
e 2 cannoni antiaerei da 76 mm. In tutto aveva 12 carri e un equipaggio di 65
persone. Il treno uscì dall’arsenale di Spezia nel settembre del 1915 e fu
subito assegnato alla difesa di Ancona; col presiedere delle batterie costiere
fu trasferito a Fano nel febbraio del 1916. Sul finire del 1917, il T.A. venne
assegnato a Porto San Giorgio, e la sua sede di appostamento mattinale fu San
Vito Lanciano. La zona di azione andava da Porto Recanati a San Benedetto del
Tronto.
Prendendo
in esame la cartolina commemorativa, osserviamo che in alto sono riportate le
varie stazioni della sua tratta: da Porto Recanati a San Benedetto del Tronto
che erano sotto la protezione del T.A. In più, nella foto, è rappresentato un
cannone da 120 mm, dove si nota una mitragliatrice Colt da 6,5 mm. Molto
probabilmente, quest’ultima, era stata aggiunta in un secondo tempo per
aumentare l’armamento antiaereo del treno. Sulla sinistra della cartolina è raffigurata
sia la bandiera e sia l’emblema della Regia Marina, e sotto ancora il motto in
latino conferito al T.A. : IGNE SUPER FERRUM RAPTUS / IGNEM FERRUMQUE IACTO.
Questo motto è racchiuso fra due prore rostrate, proprio a ricordare i fasti
delle flotte navali di Roma. La cartolina risale sicuramente all’inizio del
1918, e proprio in questa data si presume che sia stata assegnata al treno la
bandiera di combattimento. La consegna della bandiera di combattimento a un’unità
navale e quindi in questo caso per assimilazione al treno, è una cerimonia
solenne. In genere, la bandiera è contenuta in un cofano di legno che si trova
nella cabina del comandante. Essa è fatta di stoffe pregiate, raso, seta, e
viene innalzata nel giorno della sua consegna, dopo di che e riposta nel suo
cofano in legno e verrà poi innalzata in caso di un’azione di combattimento».
Note:
(1) Franco
Rebagliati, “I treni armati della R.
Marina in Liguria (1940-1945)”, Alzani, Pinerolo, 2004.
(2) Virginio Trucco è
nato a Roma, ha frequentato l’Istituto Tecnico Nautico “Marcantonio Colonna”,
conseguendo il Diploma di Aspirante al comando di navi della Marina Mercantile.
Nel 1979,frequenta il corso AUC (Allievo Ufficiale di Complemento) presso
l’Accademia Navale di Livorno, prestando servizio come Ufficiale dal 1979 al
1981. Già dipendente di Trenitalia S.p.A. lo storico navale Virginio Trucco è
membro dell’Associazione Culturale BETASOM (www.betasom.it).
Bibliografia
e sitografia:
Mario
Pietrangeli, Le
ferrovie militarizzate, i treni armati, i treni ospedale nella Prima e Seconda
Guerra Mondiale (1915-1945)”, Como CESTUDEC, 2012.
Virginio
Trucco, “I treni armati”, Tecnica Professionale N° 7
Luglio/Agosto 2013.
Ernesto
Petrucci. “Le Ferrovie Italiane nella Grande Guerra
(1915-1918)”. La Tecnica Professionale n. 10 - ottobre Roma, 2015.
Michele
Mario Elia, Luigi
Cantamessa, Ernesto Petrucci.
“Le Ferrovie Italiane nella Grande Guerra (1915-1918)”. La Tecnica
Professionale n. 10 - ottobre Roma, 2015.
Giuseppe
Longo 2016, Gennaio 1916: entravano in azione i treni armati
della Regia Marina, Cefalunews, 26 gennaio.
Michele
Antonilli, Mario
Pietrangeli, “Il ruolo delle Ferrovie nella Prima Guerra Mondiale”
Amarganta 2018.
Giuseppe
Longo 2020, La storia dei treni armati della Regia Marina,
Cefalunews, 28 luglio.
Giuseppe
Longo 2021, Prima Guerra Mondiale: “Le navi da guerra su
rotaia”. L’esordio in Adriatico, Cefalunews, 27 novembre.
Foto
di copertina: Cartolina ricordo per la consegna della
Bandiera di combattimento al IV Treno Armato.
Giuseppe Longo
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