martedì 1 luglio 2025

Il Treno Armato di Termini Imerese e i loro comandanti - negli anni 1940 e 1943

MadonieLive, 1 luglio 2025

Nell’aprile del 1939 i dodici treni armati dislocati a Taranto e a La Spezia, vennero tutti mobilitati. Ogni T.A. era comandato da un tenente di vascello, specializzato in direzione tiro, a sua volta coadiuvato dal comandante in seconda, un sottotenente di vascello (oppure un tenente di artiglieria del Regio Esercito), e un ufficiale C.R.E.M. per aiutante maggiore. A completamento della struttura organizzativa, nell’agosto dello stesso anno, furono costituiti due comandi di “Gruppo T.A.” questi ultimi, denominati MARIMOBIL, i quali vennero posti al comando di un capitano di corvetta. 

I convogli furono messi a disposizione dei Comandi in Capo di Spezia e Taranto, dall’Ufficio Trasporti del Ministero della Guerra. I T.A. entrarono in operatività a partire dal 25 aprile 1940. Queste batterie mobili ferroviarie, suddivise in due gruppi, ebbero la seguente classificazione:

Gruppo con base logistica a La Spezia e con il comando operativo a Genova (MARIMOBIL 1)

T.A.  IV 120/1/S: Vado Ligure - Savona

T.A.  IV 120/2/S: Albenga - Savona

T.A.  IV 120/3/S: Albissola - Savona

T.A. IV 120/4/S: Cogoleto - Genova

T.A. IV 152/5/S: Recco - Genova

T.A. VI 76/1/S: Sampierdarena - Genova

Gruppo con base logistica a Taranto e con il comando operativo a Palermo (MARIMOBIL 2)

T.A.  IV 152/1/T: Termini Imerese - Palermo

T.A. IV 152/2/T: Carini - Palermo

T.A. IV 152/3/T: Crotone - Catanzaro

T.A. IV 152/4/T Porto Empedocle - Agrigento

T.A. VI 102/1/T: Siracusa

T.A.  VI 76/1/T: Porto Empedocle 

Il T.A. IV 152/1/T (operativo alla data del 10 giugno 1940), fece parte del - II° Gruppo con base logistica a Taranto e comando operativo a Palermo - e fu posto al comando del Tenente di vascello, Carlo Rossi del Barbazzale (1) E sempre a proposito di (MARIMOBIL 2), ci piace comunicare in questa testata, che a Palermo, il Comando del Gruppo Distaccamenti Mobili (MARIMOBIL) fu affidato al C.C. Antonino Natoli (2). I due MARIMOBIL di Genova e Palermo (quest’ultimo poi trasferito a Messina) dipendevano rispettivamente dai locali Comandi marina di La Spezia e di Messina.

Tuttavia, dopo lo sgombero dalla Tunisia delle forze dell’Asse, la Sicilia era seriamente minacciata da un’invasione. In conseguenza di ciò, lo Stato Maggiore della Regia Marina, dispose che otto treni armati, fossero concentrati nella nostra isola. Nonostante il maggior numero di T.A. schierati a difesa delle coste siciliane, nulla si poté fare contro le preponderanti forze terrestri e aeronavali anglo-americane (Operazione Husky). Ciò nonostante, gli eventi del conflitto portarono allo scioglimento di MARIMOBIL - Messina, il 31 luglio 1943 e di MARIMOBIL - Genova, l’8 settembre 1943.

Circa il T.A. IV 152/1/T, avevamo già comunicato in un precedente articolo (3) il nome dell’Ufficiale in 2a che il 23 luglio 1943, fu catturato a Termini Imerese dai reparti americani della 45a divisione fanteria (4). Quindi, oltre al Tenente Angelo Storbini, oggi, siamo in grado di sapere anche il nome del comandante superiore del suddetto T.A., ossia, il Cap. Art. Giovanni Bocca (5). «Degli otto treni armati a disposizione di MARIMOBIL Messina, due erano comandati da un capitano di corvetta, tre da un tenente di vascello e altrettanti da un capitano di artiglieria del Regio Esercito» (6).

Il T.V. Carlo Rossi del Barbazzale (non Barbassale), nacque a Napoli, da famiglia patrizia, l'11 gennaio 1905. Entrato in Accademia Navale nel 1920, ne uscì guardiamarina nel 1925, venendo promosso sottotenente di vascello nel luglio 1927. Poco dopo si pose in aspettativa per motivi privati, risultando poi in congedo nei ruoli del complemento dal 1930. Fu promosso tenente di vascello nel gennaio 1937. Morì in Colombia nel 1975.

Il C.C. Antonino Natoli (non Antonio), nacque il l’1 giugno 1893. Fu nominato guardiamarina di complemento nel maggio 1918, proveniente dai ruoli dell'Esercito (la decorrenza del grado è settembre 1915, quindi probabilmente era un sottotenente). Tenente di vascello nel 1930, fu promosso capitano di corvetta nel settembre 1941. Entrambi gli Ufficiali furono richiamati in servizio nel 1940.

Note:

(1) (2) Ottorino Ottone Miozzi, La difesa mobile del litorale, in Bollettino d’Archivio, USMM, 1991.

(3) Giuseppe Longo 2023, Le corazzate ferroviarie della Regia Marina nel territorio metropolitano e il Treno Armato di Termini Imerese T.A. 152/1/T, Cefalunews, 15 giugno.

(4) Lorenzo Bovi, Calogero Conigliaro, Giuseppe Todaro, “Treni armati in Sicilia”. Ediz. Illustrata, Edizioni Ardite 2022.

(5) Ottorino Ottone Miozzi, La difesa mobile del litorale, in Bollettino d’Archivio, USMM, 1991.

(6) Ottorino Ottone Miozzi, La difesa mobile del litorale, in Bollettino d’Archivio, USMM, 1991.

Bibliografia e sitografia:

Francesco Fatutta, “Treni Armati. Contributo ad una storia dei treni armati della Regia Marina”, Rivista marittima, Roma, 2002.

Claudia Lazzerini, Maria Rita Precone, Alessandra Venerosi Pesciolini, L’Archivio della Marina - Guida dei fondi conservati presso l’Archivio dell’Ufficio storico della Marina militare. Stato Maggiore della Difesa V Reparto - Ufficio Storico, Roma, 2016.

Michele Antonilli, Mario Pietrangeli, “Il ruolo delle ferrovie nella seconda guerra mondiale”, Amarganta, 2022.

Giuseppe Longo 2023, Il Treno armato antinave di Termini Imerese (T.A. IV 152/1/T). Analisi di un convoglio, Cefalunews, 6 aprile.

Foto di copertina: T.A. IV 152/1/T, dal volume “The 727th Railway Operating Battalion in World War II”.

Si ringrazia per le consulenze storiografiche, lo storico navale Virginio Trucco, e il Capitano di Corvetta (r), Avvocato Andrea Tirondola.

Giuseppe Longo

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mercoledì 12 febbraio 2025

Prima Guerra Mondiale. La guerra marittima italo-austriaca - il Treno Armato IV in una cartolina dell’epoca

MadonieLive 12 febbraio 2025

I Treni armati della Regia Marina furono istituiti nel 1915 al fine di contrastare gli attacchi aeronavali a sorpresa della k.u.k. Kriegsmarine, e k.u.k. Luftfahrtruppen, rispettivamente, marina e aviazione austro-ungarica. Nel corso della Grande Guerra, si realizzarono complessivamente dodici treni armati. 

I treni, contraddistinti dalla sigla (T.A.) e contrassegnati da numeri romani, vennero equipaggiati con pezzi di artiglieria da 76 mm per la difesa contraerea, e pezzi da 120 o 152 mm per il tiro antinave. Tuttavia, durante il conflitto si aggiunse anche un T.A. essenzialmente per il tiro contraereo. Alla data del 20 settembre 1918, sino al termine della guerra (1), il Treno numero IV, classificabile di primo tipo, fu dotato di 4 cannoni da 120/40 e 2 antiaerei da 76/40. Il T.A. IV, con sede ad Ancona, fu impiegato per la difesa della città marchigiana; ebbe la sua residenza a Porto San Giorgio, e fu utilizzato (da come si evince dalla cartolina ricordo) per le operazioni militari nella tratta: Porto San Giorgio - Fermo - Recanati; Porto Potenza Picena - Porto Civitanova - Porto San Elpidio; Pedaso - Cupramarittima - Grottammare. Ogni convoglio si componeva di due treni: uno operativo, dotato di due locomotive “Gr. 290” FS, o “Gr. 875” FS, posizionate una in testa e l’altra coda; e l’altro logistico, provvisto di una sola locomotiva. Il personale ai pezzi era costituito da marinai, mentre, gli addetti alla manovra, da personale militarizzato delle FF.SS. Il comando della colonna venne assegnato a un capitano di corvetta, oppure a un tenente di vascello.

Abbiamo chiesto allo storico navale Virginio Trucco (2) di descriverci il recto della bellissima cartolina ricordo (viaggiata) per la consegna della Bandiera di combattimento al IV Treno Armato. Il documento è sicuramente una fonte accreditata per lo studio dei treni armati italiani della Prima Guerra Mondiale.

«Il Treno Armato numero IV era un treno composto da 4 cannoni da 120 mm e 2 cannoni antiaerei da 76 mm. In tutto aveva 12 carri e un equipaggio di 65 persone. Il treno uscì dall’arsenale di Spezia nel settembre del 1915 e fu subito assegnato alla difesa di Ancona; col presiedere delle batterie costiere fu trasferito a Fano nel febbraio del 1916. Sul finire del 1917, il T.A. venne assegnato a Porto San Giorgio, e la sua sede di appostamento mattinale fu San Vito Lanciano. La zona di azione andava da Porto Recanati a San Benedetto del Tronto.

Prendendo in esame la cartolina commemorativa, osserviamo che in alto sono riportate le varie stazioni della sua tratta: da Porto Recanati a San Benedetto del Tronto che erano sotto la protezione del T.A. In più, nella foto, è rappresentato un cannone da 120 mm, dove si nota una mitragliatrice Colt da 6,5 mm. Molto probabilmente, quest’ultima, era stata aggiunta in un secondo tempo per aumentare l’armamento antiaereo del treno. Sulla sinistra della cartolina è raffigurata sia la bandiera e sia l’emblema della Regia Marina, e sotto ancora il motto in latino conferito al T.A. : IGNE SUPER FERRUM RAPTUS / IGNEM FERRUMQUE IACTO. Questo motto è racchiuso fra due prore rostrate, proprio a ricordare i fasti delle flotte navali di Roma. La cartolina risale sicuramente all’inizio del 1918, e proprio in questa data si presume che sia stata assegnata al treno la bandiera di combattimento. La consegna della bandiera di combattimento a un’unità navale e quindi in questo caso per assimilazione al treno, è una cerimonia solenne. In genere, la bandiera è contenuta in un cofano di legno che si trova nella cabina del comandante. Essa è fatta di stoffe pregiate, raso, seta, e viene innalzata nel giorno della sua consegna, dopo di che e riposta nel suo cofano in legno e verrà poi innalzata in caso di un’azione di combattimento».

Note:

(1) Franco Rebagliati, “I treni armati della R. Marina in Liguria (1940-1945)”, Alzani, Pinerolo, 2004.

(2) Virginio Trucco è nato a Roma, ha frequentato l’Istituto Tecnico Nautico “Marcantonio Colonna”, conseguendo il Diploma di Aspirante al comando di navi della Marina Mercantile. Nel 1979,frequenta il corso AUC (Allievo Ufficiale di Complemento) presso l’Accademia Navale di Livorno, prestando servizio come Ufficiale dal 1979 al 1981. Già dipendente di Trenitalia S.p.A. lo storico navale Virginio Trucco è membro dell’Associazione Culturale BETASOM (www.betasom.it).

Bibliografia e sitografia:

Mario Pietrangeli, Le ferrovie militarizzate, i treni armati, i treni ospedale nella Prima e Seconda Guerra Mondiale (1915-1945)”, Como CESTUDEC, 2012.

Virginio Trucco, “I treni armati”, Tecnica Professionale N° 7 Luglio/Agosto 2013.

Ernesto Petrucci. “Le Ferrovie Italiane nella Grande Guerra (1915-1918)”. La Tecnica Professionale n. 10 - ottobre Roma, 2015.

Michele Mario Elia, Luigi Cantamessa, Ernesto Petrucci. “Le Ferrovie Italiane nella Grande Guerra (1915-1918)”. La Tecnica Professionale n. 10 - ottobre Roma, 2015.

Giuseppe Longo 2016, Gennaio 1916: entravano in azione i treni armati della Regia Marina, Cefalunews, 26 gennaio.

Michele Antonilli, Mario Pietrangeli, “Il ruolo delle Ferrovie nella Prima Guerra Mondiale” Amarganta 2018.

Giuseppe Longo 2020, La storia dei treni armati della Regia Marina, Cefalunews, 28 luglio.

Giuseppe Longo 2021, Prima Guerra Mondiale: “Le navi da guerra su rotaia”. L’esordio in Adriatico, Cefalunews, 27 novembre.

Foto di copertina: Cartolina ricordo per la consegna della Bandiera di combattimento al IV Treno Armato.

Giuseppe Longo

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Il Treno Armato di Termini Imerese e i loro comandanti - negli anni 1940 e 1943

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