Cefalunews, 12 novembre 2021
Con la fine
della prima Guerra Mondiale (uno dei più sanguinosi conflitti della storia
umana), ogni Stato europeo sentì il bisogno di onorare i propri caduti rimasti
senza nome, realizzando una tumulazione simbolica. La sepoltura doveva
contenere la salma di un combattente mai identificato che rappresentasse
nell’immaginario collettivo, tutti i morti e dispersi durante l’immane
conflitto.
Lo fece ad
esempio l’Inghilterra, che per rendere tributo al valore e al sacrificio dei
soldati deceduti della “Great War”, l’11 novembre del 1920 tumulò all’interno
dell’Abbazia di Westminster il corpo sconosciuto di un loro combattente,
esumato in uno dei fronti europei. Parimenti la Francia, che nello stesso
giorno, mese e anno, pose nel basamento dell’arco di Trionfo la tomba del
proprio “Milite Ignoto”, in memoria dei militari morti nella Grande Guerra e
mai identificati.
Anche l’Italia, antesignana di questa meritevole
iniziativa ebbe […] l’esigenza
di avere un simbolo di virtù e gloria quale punto di riferimento per le
generazioni future […] (Cfr. “Dalla Grande Guerra a una Grande
Forza”). Un punto di riferimento per le famiglie: un soldato senza nome che
rappresentasse tutti i caduti italiani nei campi di battaglia durante la Grande
Guerra.
“Tutto
sopportò e vinse il nostro Soldato. Dall’ingiuria gratuita dei politicanti e
dei giornalastri che […] cominciarono a meravigliarsi del suo valore […], alla
calunnia feroce diramata per il mondo a scarico di una terribile
responsabilità. Tutto sopportò e tutto vinse, da solo, nonostante. Perciò il
soldato bisogna conferire il sommo onore, quello cui nessuno dei suoi
condottieri può aspirare neppure nei suoi più folli sogni di ambizione. Nel
Pantheon deve trovare la sua degna tomba alla stessa altezza dei Re e del Genio”
(Cfr. Il Milite Ignoto. Da Aquileia a Roma 4 novembre 1921 – 4 novembre 2011).
Pertanto, l’idea
di Douhet di creare a Roma un monumento al Milite Ignoto, venne propugnata
dall’onorevole Cesare Maria De Vecchi (1884 – 1959). A questo punto il Progetto
di legge fu presentato il 20 giugno del 1921 alla Camera dei Deputati dal
Ministro della Guerra Giulio Rodinò (1875 – 1946), insieme al Presidente del
Consiglio dei ministri e Ministro dell’Interno Giovanni Giolitti (1842 – 1928)
e al Ministro del Tesoro Ivanoe Bonomi (1873 – 1951).
L’iter proseguì con il disegno di legge proposto al
Senato dal ministro Luigi Gasparotto (1873 – 1954), e l’11 agosto, la legge n.
1.075 “per la sepoltura in Roma, sull’Altare della Patria,
della salma di un soldato ignoto caduto in guerra”, accolta da
tutte le forze politiche parlamentari e approvata all’unanimità senza
dibattito, fu firmata da Vittorio Emanuele III (1869 – 1947), e pubblicata
sulla Gazzetta Ufficiale del Regno d’Italia. (1)
La legge approvata, tuttavia, non tenne conto
dell’originaria proposta del Douhet, circa il luogo di inumazione, che non fu
il Pantheon, poiché riservato ai Savoia, ma il Vittoriano.
Si istituì una Commissione di militari di ogni
grado, decorati al Valor Militare, che ebbe l’incarico di individuare undici
(quanti furono i più sanguinosi campi di battaglia) salme di soldati non
identificati, ignoti. La Commissione esplorò a lungo, ed esaminò con attenzione
i posti avanzati delle battaglie campali più cruente: “Monfalcone,
Monte San Michele, Gorizia, Alto Isonzo, Cadore, Asiago, Pasubio, Tonale, Monte
Grappa, Montello, Capo Sile”. (Cfr. Dalla Grande Guerra a una
Grande Forza, Litos).
Le salme individuate, sistemate in undici bare di
legno grezzo, identiche per forma e dimensione, furono avvolte in un sudario
bianco e da Gorizia furono traslate nella Basilica di Aquilea. Lì il 28 ottobre
1921, la signora Maria Maddalena Blasizza in Bergamas (1867 – 1953), di
Gradisca d’Isonzo, madre di Antonio Bergamas (2), Medaglia d’Argento al Valor
Militare, prescelta da una apposita Commissione, ebbe l’onere e l’onore di
scegliere la salma del Milite Ignoto (3).
La bara […] fu
inserita in una cassa speciale inviata dal ministero della guerra. Era una
cassa in legno di quercia con decorazioni in metallo in ferro battuto, forgiato
da scudi di trincea e sorretto da bombe a mano tipo SIPE. Sul coperchio erano
fissati un elmetto, un fucile e una bandiera tricolore […].
Il convoglio, trainato da una locomotiva a vapore,
effettuò ad ogni stazione soste prolungate e silenziose, e per ogni principale
scalo ferroviario, ricevette gli onori dei picchetti militari in armi.
Il 2 novembre, giorno dedicato alla commemorazione
dei defunti, il treno dopo aver percorso ottocento chilometri, entrò a Roma
Termini, Attendevano l’arrivo del convoglio funebre […] Tutte le rappresentanze dei combattenti, delle
vedove e delle madri dei Caduti, con il Re in testa, e le Bandiere di tutti i
reggimenti […] (Cfr. www.difesa.it).
Il feretro fu scortato sino alla Basilica di Santa
Maria degli Angeli, dove rimase esposto al pubblico.
Al Milite Ignoto fu conferita la
Medaglia d’Oro al Valor Militare con la seguente motivazione:
“DEGNO FIGLIO DI UNA STIRPE PRODE E DI UNA
MILLENARIA CIVILTA’,
RESISTETTE INFLESSIBILE NELLE TRINCEE PIU’ CONTESE,
PRODIGO’ IL SUO CORAGGIO NELLE PIU’ CRUENTE BATTAGLIE
E CADDE COMBATTENDO SENZ’ALTRO PREMIO SPERARE CHE LA VITTORIA E LA GRANDEZZA DELLA PATRIA”
«In occasione del centenario della traslazione del
Milite Ignoto all’Altare della patria (Roma, 4 novembre 1921-2021), il Gruppo
delle Medaglie d’Oro al Valor Militare d’Italia, in collaborazione con
l’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI), ha avviato il progetto “Milite
Ignoto, Cittadino d’Italia” per il conferimento della cittadinanza onoraria da
parte di tutti i Comuni italiani. L’iniziativa è sostenuta anche dal Consiglio
Nazionale Permanente delle Associazioni d’Arma (ASSOARMA).»
Al momento, le cittadinanze onorarie conferitegli
dai Comuni italiani sono circa 3.500 (Cfr. www.movm.it). «L’iniziativa
rientra nelle celebrazioni per il Centenario del Milite Ignoto, aperte lo
scorso 2 giugno presso la Sala Bandiere dell’Altare della Patria, e proseguirà
fino al 2 giugno 2022, conclusione dell’anno di celebrazioni».
Inoltre, per
ricordare il centenario dall’arrivo alla stazione Roma Termini del convoglio su
cui era stata disposta la salma dell’Ignoto Milite la «Fondazione
FS Italiane ha consentito di rivivere grazie all’allestimento del Treno della
Memoria, organizzato dal Ministero della Difesa in collaborazione con il Gruppo
FS Italiane, che ha ripercorso le principali tappe compiute dal convoglio di un
secolo fa». Il treno è partito lo scorso 29 ottobre 2021 da
Cervignano Aquileia, ed è giunto alla stazione Termini di Roma, il 2 novembre
2021.
«Una locomotiva a vapore Gr. 740, bagagliaio 1926,
Carro K, due carrozze “Centoporte”, una carrozza “Centoporte a salone”, un carro
“Carnera”, carrozza prima classe “Az 10.000”, carrozza “Grillo”, una carrozza
cuccette tipo “1957 T” e locomotiva diesel.
1) (G.U. DEL REGNO D’ITALIA Anno 1921, 20 agosto
n.197). Legge 11 agosto 1921 n.1075, per la sepoltura in Roma, sull’Altare della
Patria, della salma di un soldato ignoto caduto in guerra. Art. 1.
“Il 4
novembre 1921, nel terzo compleanno della Vittoria, alla salma non riconosciuta
di un soldato caduto in combattimento nella guerra 1915-1918, sarà data, a cura
dello Stato, solenne sepoltura in Roma sull’altare della Patria”.
2) Antonio Bergamas, volontario giuliano irridento,
sottotenente della Brigata Barletta fu colpito a morte sul Monte Cimone il 18
giugno 1916, nel corso dell’offensiva nemica passata alla storia con il nome di
Strafexpedition (Spedizione punitiva).
3) Le altre dieci salme rimaste ad Aquileia furono tumulate nel cimitero di guerra a ridosso della Basilica di Santa Maria Assunta. Dal 1954 il corpo di Maria Bergamas, riposa nel medesimo cimitero.
Bibliografia e sitografia:
G.U. del Regno d’Italia, Anno 1921, 20
agosto n.197.
“È morta
la donna che scelse la salma del Milite Ignoto”, La Stampa, 23
dicembre 1953.
La guerra della nazione. Italia 1915-1918, Catalogo della mostra (Roma, Museo di Roma in Trastevere, 25 giugno-20
settembre 2009), Roma, Palombi, 2009, pp. 80-83.
Il Milite Ignoto. Da Aquileia a Roma 4 novembre 1921 – 4 novembre 2011. Catalogo della mostra al Complesso del Vittoriano a Roma, Gangemi
Editore, 2015.
Antonino Zarcone, Fabrizio
Giardini, Alberto Monteverde, “Dalla Grande Guerra a una Grande Forza”,
Edizioni Litos.
Ministero della Difesa, “Milite
Ignoto”, a cura del Commissariato generale per le onoranze ai
Caduti in guerra, Roma, 1988.
Ebe Pierini 2021 “Centenario del
Milite Ignoto, il treno della memoria arriva alla stazione Termini”.
Ilmessaggero.it, 2 novembre.
www.movm.it/milite-ignoto-cittadino-ditalia-1921-2021/
www.comuneterminiimerese.pa.it/it
https://twitter.com/ministerodifesa/status/1398187320021499906
#100MiliteIgnoto
#AltareDellaPatria
#ForzeArmate
#2giugno
#FodazioneFSItaliane
#FondazioneFS
Ph.
Foto di copertina, Cartolina viaggiata, spedita da
Roma il 3 novembre 1921.
Viaggio in treno del Milite Ignoto (1921)
Il feretro del Milite Ignoto scortato dalla
Stazione di Roma Termini alla volta della Basilica di Santa Maria degli Angeli.
Tratte dal sito del Ministero della Difesa.
Treno della Memoria, arrivo alla Stazione Roma
Termini 2 novembre 2021.
Roma 3 novembre 1921. Il feretro del Milite Ignoto
scortato dalla Stazione di Roma Termini alla volta della Basilica di Santa
Maria degli Angeli. Foto tratta dal sito del Ministero della Difesa.
Cerimonia di tumulazione del Milite Ignoto 1921.
Foto tratta dal Sito Ufficiale del gruppo delle Medaglie d’Oro al Valor
Militare d’Italia (www.movm.it).
Termini Imerese (PA) 4 novembre 2021. Conferita la
cittadinanza onoraria al Milite Ignoto. Nella foto un momento della
manifestazione.
Treno della Memoria, arrivo alla Stazione Roma
Termini 2 novembre 2021. Tratta dal sito del Ministero della Difesa.
Treno della Memoria, arrivo alla Stazione di Roma
San Pietro, 3 novembre 2021. Tratte dal sito del Ministero della Difesa.
Si ringrazia Eduardo
Giunta Fotografo (per la riproduzione illustrativa
inserita nel testo).
Giuseppe Longo
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