Cefalunews, 6 ottobre 2015
Riportiamo per i nostri lettori, la breve sintesi
della Conferenza: “Il ruolo delle Ferrovie dello Stato nella Prima Guerra
Mondiale”, a cura del Colonnello Mario Pietrangeli e dell’Ingegner Michele
Antonilli, tenutasi a Milano, lo scorso 18 settembre, alla Fondazione Cesare
Pozzo.
Ferrovie
Militari Decauville
«Nel 1873
l’ingegnere Paul Decauville (1846-1922) presentò a Parigi, il proprio sistema
di ferrovie portatili. I binari erano in acciaio a scartamento di 0,4 m con
rotaie tipo Vignole da 4,5 kg/m e i vagoni avevano tutti 2 assi. Il sistema
Decauville risultò subito migliore rispetto al sistema dell’Ingegner Corbin,
utilizzato dallo stesso Decauville l’anno precedente, anche perché vi si poté
usare la trazione a vapore. Il sistema venne poi modificato gradualmente
portando lo scartamento a 60 cm e usando rotaie da 7 a 9, e poi a 12 kg/m.
Queste ferrovie ebbero un grande successo e divennero presto la principale
attività di Decauville. La ditta Decauville poteva costruire una ferrovia
completa “chiavi in mano” cioè progettava il sistema di trasporto e forniva tutto
il materiale necessario, la posa in opera e la formazione del personale. Negli
anni successivi altri costruttori anche non francesi riuscirono a fornire lo
stesso tipo di servizio. Tra di essi si segnalano Koppel e Pétolat. I
primi utilizzatori furono i grandi agricoltori e gli stabilimenti industriali.
Il massimo
sviluppo delle ferrovie Decauville si ebbe proprio durante la Grande Guerra con
realizzazioni di ferrovie a scartamento di 60 cm su tutti i fronti. Durante
L’Esposizione Universale del 1889 a Parigi, Decauville realizzò una linea a
scartamento di 0,6 m con una lunghezza di circa 3 km, all’interno della stessa,
che andava da Champ de Mars a Les Invalides. Durante l’Esposizione questa
ferrovia trasportò 6.323.446 passeggeri paganti senza un solo incidente. Le
locomotive a vapore erano del tipo Mallet, rodiggio BB, e le carrozze erano
prese direttamente dal catalogo Decauville. A seguito di questa prova il
Ministero dei Trasporti autorizzò la costruzione di linee a scartamento di 0,6
m per il trasporto pubblico. L’esercito italiano, dopo essere entrato in guerra
nel 1915 contro l’Impero Austro – Ungarico, conquistò il Carso dove la II
e III Armata impiantarono un grande sistema di Ferrovie da campo (Decauville,
Feldbahn), utilizzando anche unità del Genio Ferrovieri, che andava da Aquileia
a Cividale, entrando anche nell’attuale Slovenia.
Serviva
per rifornire le linee dei combattimenti. Questo sistema raggiunse, prima di
Caporetto (10-1917), l’estesione di circa 200 Km di binari principalmente in
sede propria con rotaie da 10 Kg/m posate su traverse di metallo. Erano
presenti circa 100 locomotive e 80 stazioni. Prima della Grande Guerra
l’esercito italiano costruì, in Carnia, una serie di ferrovie leggere:
[Tolmezzo – Paluzza – Moscardo: circa 20 Km, scartamento 750 mm]; [Villa
Santina – Comeglians: circa 17 Km, scartamento 750 mm]; [Villa Santina –
Ampezzo: circa 12 Km, scartamento 600 mm]. Alla fine della guerra due linee, da
750 mm, furono usate per il trasporto pubblico. La Tolmezzo – Paluzza, senza il
tratto per Moscardo, gestita dal Consorzio della Tranvia del But, e venne
chiusa nel 1931. La Villa Santina – Comeglians dal Consorzio della Val Degano,
chiusa nel 1935. Nel 1913, la Società Veneta costruì una tranvia a scartamento
metrico tra Susegana e Pieve di Soligo. Venne chiusa nel 1931. Qui si evidenziano
per completezza d’informazione le particolarità della linea Romano d’Ezzelino –
Santa Felicita che aveva 5 rotaie! Doppio scartamento e cremagliera. Sul
binario da 750 mm viaggiavano le locomotive a cremagliera che trainavano i
carri a 600 mm. Alla fine della linea c’era la stazione di alcune teleferiche
per il Monte Grappa».
Si ringrazia per le indicazioni documentarie e
iconografiche il Colonnello Mario Pietrangeli, del Comando Militare Esercito
Lombardia.
Foto a corredo dell’articolo: Direzione Armi e Armamenti, Spezia, Carro armato di cannone da
120/45 A 1918.
Giuseppe Longo
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