Cefalunews, 8 dicembre 2021
Le coste basse dell’Adriatico su cui si affacciavano e si affacciano le popolose città italiane, sin dall’inizio del 24 maggio 1915, furono oggetto di frequenti attacchi austriaci indiscriminati. Sorvolarono il territorio italico o batterono le acque marine antistanti alle fasce costiere: i velivoli della k.u.k. Luftfahrtruppen, le torpediniere, i cacciatorpediniere, e gli avvisi della k.u.k. Kriegsmarine. Tutti provenienti dall’adriatico orientale, dove il naviglio e i sommergibili dell’Austria-Ungheria erano ben riparati tra le frastagliate coste.
Per ovviare a queste sortite che terrorizzarono la popolazione italiana inerme (mietendo tra essa numerose vittime), la Regia Marina studiò un sistema autonomo per la protezione della costa tra il canale d’Otranto e Ravenna.
Infatti, sfruttando la ferrovia che correva pressoché
parallela a ridosso del litorale, furono approntati ben dodici Treni Armati,
dotati di bocche da fuoco di vario calibro secondo le azioni corsare del
nemico. In realtà, “Dopo le prime incursioni il nemico desistette dagli attacchi in seguito
alle perdite subite” (1).
I carri pianali (Poz), appositamente modificati per ospitare i cannoni navali da 152 mm. (uno per carro), 120 mm., e da 76 mm., appoggiarono la scarsità dei pezzi di artiglieria del Regio Esercito, impegnato sul fronte terrestre.
Nel corso del
primo conflitto mondiale la Direzione Artiglieria e Armamenti di La Spezia, su
progetto della Regia Marina e Ferrovie dello Stato, allestì tre tipologie di
Treni Armati (2). Difatti, i carri armati propriamente detti e i carri
logistici, furono classificati in:
I tipo:
Treno armato con 4 pezzi antinave da 152/40 ripartiti uno per carro e 2 pezzi antiaerei 76/40 su un unico carro. Complessivamente il treno era composto da 16 carri ed un equipaggio di 85 uomini.
II tipo:
Treno
armato con 4 pezzi antiaerei e antinave da 120/40 ripartiti 2 per carro e 2
pezzi antiaerei Skoda da 75 o da 76/40, oltre ad alcune mitragliatrici
Colt-Browing da 6,5 mm su affusto antiaereo. Complessivamente il treno era
composto da 12 carri ed un equipaggio di 65 uomini.
III tipo:
Treno
armato unicamente contraereo composto da 8 pezzi da 76/40, e numerose mitragliatrici
Colt-Browing da 6,5 mm. Complessivamente il treno era composto da 13 carri ed
un equipaggio di 75 uomini.
A corredo dell’articolo, propongo ai lettori, la bella immagine del copertinista Achille Beltrame (1871 – 1945) che a mio parere è la perfetta rappresentazione di tavola a colori di un treno armato.
Si osserva in primo piano parte del convoglio e i componenti del carro pianale in posizione di tiro: precisamente, 2 carri pianale con 4 pezzi da 120 mm, 1 carro logistico e il carro comando con la scala di osservazione. Inoltre, sullo sfondo si nota il traliccio della linea telegrafica delle Ferrovie dello Stato per gli “allacciamenti volanti”.
Il disegno riporta in didascalia: “L’opera vigile dei marinai italiani sulla costa
adriatica: un treno armato fa fallire un tentativo di incursione aerea”.
Ancora una volta Beltrame ci stupisce con la sua
arte disegnatoria: la matita che funge da scatto fotografico. Il disegno
comparve su “La Domenica del Corriere”, Supplemento del Corriere della Sera del
13-20 maggio 1917.
Note:
(1) Guerra Marittima Italo-Austriaca 1915-1918. I
treni armati della R. Marina per la protezione costiera.
[…] Morti come sopra il ponte
della
nave, come sanno
marinai
dovunque morire […]
Gabriele d’Annunzio (1863 – 1938)
Bibliografia e sitografia:
Bollettino della Guerra, “Aeroplani nemici su Bari e Brindisi”.
Quotidiano con servizio particolare dell’Agenzia Stefani” Anno 1, n.5 Martedì 1
Giugno 1915. Archivio storico digitale “Patria Italia”, a cura del movimento
irredentista italiano.
La Domenica del Corriere –
Supplemento illustrato del Corriere della Sera, Anno XIX – Num. 19 del 13-20
Maggio 1917.
Capo di Stato Maggiore della Regia Marina, “Descrizione, funzionamento e impiego dei treni
armati” Ministero della Marina Ufficio del Capo di stato maggiore,
Roma, 1927.
Guerra Marittima Italo-Austriaca 1915-1918. “I treni armati della R. Marina per la protezione costiera”. A cura
dell’Ufficio Storico della Marina. Roma, 1928 – VI.
Giulio Benussi, “Treni
armati, treni ospedale 1915-1945”, Ermanno Albertelli Editore,
Parma 1983.
Franco Rebagliati, “I treni
armati della R. Marina in Liguria (1940-1945)”, Alzani, Pinerolo, 2004.
Mario Pietrangeli, “Le ferrovie militarizzate, i treni armati, i treni
ospedale nella Prima e Seconda Guerra Mondiale (1915-1945)”, Como
CESTUDEC, 2012.
Gabriele D’Annunzio, “Elettra” (e-Meridiani Mondadori),
Milano 2013.
Virginio Trucco “I treni
armati”, Tecnica Professionale N° 7 Luglio/Agosto 2013.
Giuseppe Longo, “Il treno
armato tra i due conflitti mondiali”, in “Pagine
sul secondo conflitto mondiale in Sicilia e nel distretto di Termini Imerese”,
Istituto Siciliano Studi Politici ed Economici (I.S.S.P.E.), Palermo, 2021.
Giuseppe Longo 2021, “Prima Guerra Mondiale: “Le navi da guerra su rotaia.
L’esordio in Adriatico”, Cefalùnews, 27 novembre.
Foto di copertina: “L’opera vigile dei marinai italiani sulla costa adriatica: un treno armato fa fallire un tentativo di incursione aerea”.
Foto 2: Bollettino della Guerra, “Aeroplani nemici su Bari e Brindisi”. Quotidiano con servizio particolare dell’Agenzia Stefani” Anno 1, n.5 Martedì 1 Giugno 1915.
Giuseppe Longo
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